Carnevale 2019 a Nizza

Questo 2019 volevamo passare il Carnevale in un modo decisamente diverso. Noi che siamo abituati a trascorrerlo tra le montagne, al freddo, perché quindi non andare al mare, con un clima decisamente più mediterraneo? Perché quindi non andare addirittura sulla Costa Azzurra? Allora Nizza, con il suo Carnevale e la sua Batailles des Fleurs è stata la scelta più ovvia.

Con 342.669 abitanti Nizza è il quinto comune più grande della Francia dopo Parigi, Marsiglia, Lione e Tolosa. Se si considera l’area metropolitana, che prende il nome di Métropole Nice Côte d’Azur, e che raggruppa ben 51 comuni, essa conta circa 550’000 abitanti.

Nizza, precedentemente parte del Regno di Sardegna, fu ceduta alla Francia nel 1860, in base agli accordi di Plombières, firmati da Napoleone III e dal Conte di Cavour. E’ conosciuta nel mondo soprattutto per la famosa Promenade des Anglais ed il suo mare, ma i luoghi da visitare sono diversi. Non per nulla oltre 4 milioni di turisti all’anno la visitano. Nel luglio 2021 è stata proclamata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità come “città di villeggiatura d’inverno della Riviera”.

Dove dormire

Gli hotel non mancano di certo. Noi abbiamo però optato per un appartamento trovato su Airbnb: 3 notti, 4 persone, in Rue de France, a quattro passi dal mare, per soli 196 Euro.
Il problema più grande, se ci si reca a Nizza con l’auto, è il parcheggio. Lungo le stradine del centro ce ne sono pochi e sono spesso tutti occupati. Ci sono però diversi parcheggi sotterranei la cui unica limitazione è costituita dall’altezza massima, spesso di 2 metri ma, a volte, anche di 1 metro e 90 centimetri. Per intenderci, se sul tetto avete un portapacchi con box, quasi sicuramente non riuscirete ad accedervi.

Come muoversi

Nizza dispone di una sola linea di tram che, partendo dal centro e percorrendo le due arterie principali, permette di raggiungerne la periferia. Sono tuttavia numerosi i bus ma, a dirla tutta, per visitare Nizza servono solamente i vostri piedi. La città non è piccola, ma tutto ciò che vi può interessare è raggiungibile con le vostre gambe.

La sera del nostro arrivo, trovandoci già nella zona pedonale, decidiamo di andare a mangiare alla Taverne Massena, uno dei numerosi ristoranti affacciati sull’omonima via. La scelta della pietanza è facile: Moules meunières et frites (cozze servite in una pentola con vino bianco e una porzione di patatine fritte), piatto tipico del Belgio e del nord della Francia, ma molto popolare in tutte le zone di mare del paese transalpino.

Cosa vedere

1° giorno

Usciti dall’appartamento di Rue de France, prima di iniziare la nostra visita per la città, ci fermiamo a fare un petit-déjeuner, rigorosamente alla francese, con caffé, croissant, baguette, burro, marmellata, succo d’arancia e, per i più affamati, uova e bacon. Ci sediamo ad uno dei tavoli della Brasserie La Lorraine, in Rue Halévy. Di locali ce ne sono tantissimi, ma la nostra scelta è semplicemente dettata dai ricordi del passato. Mia moglie ha trascorso parte dei primi anni della sua vita a Nizza e La Lorraine era uno dei locali che ha più frequentato.

Terminata la colazione, iniziamo la visita di Nizza imboccando Rue Massena fino a giungere alla piazza principale della città, omonima della strada appena percorsa, ovvero Place Massena.
Dedicata al maresciallo dell’impero napoleonico André Massena, (nato proprio a Nizza ma di chiare origini italiane), la piazza è circondata da edifici neoclassici in cui si trovano bar e negozi (come le famose Galeries Lafayette). Pavimentata con lastre bianche e nere, è prevalentemente una zona pedonale. Tuttavia essa è attraversata dalla linea del tram sull’asse nord-sud e dall’Avenue Felix Faure su quello est-ovest.

Place Massena, vista dalle Galeries La Fayette, pronta per ricevere il pubblico che assisterà alla sfilata per il Carnevale

Da Place Massena consiglio di attraversare Boulevard Jean Jaurès per poi entrare nella Vecchia Nizza. Entrando in Vieux Nice sembra di fare un salto nel passato. Vicoli stretti e caratteristici, in cui si trovano numerosi negozietti di artigianato, ristoranti, bar e piccole piazzette. Potrete passare ore a passeggiare in questo labirinto di viuzze, ma non mancate di fermarvi a dare un’occhiata alla Cathédrale Sainte-Réparate de Nice, in Place Rossetti, magari gustando un gelato artigianale da Fenocchio.

Cathédrale Sainte-Réparate de Nice, in Place Rossetti

Riprendete a camminare, percorrendo in lungo e in largo, ma con tutta calma, questo splendido angolo di Nizza. Prima o poi giungerete senz’altro in Cours Saleya, ove si trova il Marché aux Fleurs, storico, coloratissimo e profumatissimo mercato scoperto, con fiori freschi recisi, artigianato locale e prodotti alimentari. Il mercato è aperto tutti i giorni dalle 06.00 alle 17.30, salvo la domenica che chiude alle 13.30 ed il lunedì, giorno di riposo.

Il Marché aux Fleurs, in Cours Saleya

Probabilmente si avvicina l’ora di pranzo e potete quindi sedervi ad un tavolino di uno dei numerosi bar dell’adiacente Rue Saint-François des Paule, a sorseggiare un Pastis, famoso aperitivo alcolico francese di origini marsigliesi, profumato all’anice. Su questa strada trovate anche il bel Teatro dell’Opéra di Nizza, costruito negli anni ’20 del XIX Secolo ispirandosi al Teatro San Carlo di Napoli.
Dopo l’aperitivo, se non volete pranzare in uno dei ristoranti della zona e avete ancora voglia di camminare, proseguite la passeggiata dirigendovi verso l’uscita da Vieux Nice su Piazza Garibaldi, intitolata all’eroe italiano nato proprio a Nizza. Se lungo il tragitto vi viene fame, da uno dei numerosi locali da asporto prendete una delle specialità tipiche della cuisine niçoise, come la Socca (una sorta di farinata a base di farina di ceci), il Pan Bagnat (una baguette ripiena di insalata nizzarda, tonno, cipolline, olive, uovo, aceto e olio d’oliva), o la Pissaladière (una specie di pizza con un letto di cipolle sulle quali vengono messe delle acciughe).

Sopra una porzione di Socca, acquistata in uno dei numerosi locali da asporto della Vieux Nice (foto sotto)

Una volta raggiunta Piazza Garibaldi potete dirigervi verso il parco Du Paillon, attraversato dall’omonima Promenade. Alla fine del parco giungerete a Place Massena, ma prima di essa vedrete le Fontaine Miroir d’Eau: 128 getti d’acqua su un pavimento in pietra naturale con cui turisti e locali si divertono durante le giornate più calde.

Questo è un giorno particolare. Oggi, sabato 2 marzo 2019, si terrà infatti la famosa Bataille des Fleurs di Nizza, parte integrante del Carnevale.
Il Carnevale di Nizza è uno dei principali eventi carnevaleschi del mondo, insieme al Carnevale brasiliano, al Carnevale veneziano e al Mardì Gras di New Orleans. Si tiene ogni anno a febbraio (a volte all’inizio di marzo, a seconda di quando cade il Carnevale nel calendario cristiano), e, nell’arco della durata di due settimane, porta nella città della Costa Azzurra oltre un milione di persone.
I primi documenti ne attestano la sua esistenza già nel 1294, quando il conte di Provenza, Charles II d’Anjou, scrisse di aver trascorso “i giorni gioiosi del carnevale”, il che potrebbe fare del Carnevale di Nizza addirittura la celebrazione carnevalesca originale.

Ogni anno viene scelto un tema speciale e gli artisti creano 18 carri e altre figure in cartapesta che sfilano durante la parata. Per questa 135. edizione del Carnevale dell’era moderna, il tema scelto è il cinema, in omaggio ai Victorine Studios di Nizza, che festeggiano il 100° anniversario.
Durante le sfilate dei carri ricoperti di fiori (che oggi sono però solo 17 invece che 18), lungo il percorso che si snoda tra Place Massena, le Jardin Albert 1er e la Promenade des Anglais, e che viene percorso per due volte, si svolge la Battaille des Fleures. Nonostante il nome, non è un combattimento, ma semplicemente una festa. La prima ebbe luogo nel lontano 1876, ma in realtà si trattò di un semplice scambio di bouquet tra aristocratici. Con l’avvento delle auto, lungo la Promenade sfilavano auto addobbate con i fiori, sostituite poi nel corso degli anni dai carri. Quasi 100’000 fiori vengono quindi lanciati in direzione del pubblico dalle ragazze in splendidi costumi a bordo dei carri.

Alcune immagini della sfilata del coloratissimo Carnevale di Nizza

È stato uno spettacolo davvero meraviglioso. Con tutti quei fiori, i colori, la musica, i costumi, l’allegria. Davvero indimenticabile.

Terminata la sfilata ci prendiamo un gelato, per poi rientrare in appartamento per un meritato riposto. Per la cena vi è davvero l’imbarazzo della scelta. Valutiamo l’ipotesi di tornare in zona Cours Saleya dove, quando termina il Marché aux Fleurs, dai numerosi ristoranti che si trovano ai lati spuntano dozzine di tavolini.
La stanchezza la fa da padrone, perciò optiamo per la Brasserie Le Magenta, situato nella piazza omonima, ma che si affaccia sulla zona pedonale di Rué Massena. Cucina francese ma anche italiana, come è d’abitudine in questa città che si trova a due passi dall’Italia. Pesce, carne, pasta, pizza. Si trova un po’ di tutto e la qualità è davvero ottima.

2° giorno

Dopo il petit-déjeuner di rito in una pâtisserie in Rue de France siamo pronti per affrontare la seconda giornata. Prima di iniziare la nostra camminata, decidiamo di vedere una mostra tutta particolare, presente a Ville Massena, a due passi dal nostro appartamento. Si tratta infatti di un esposizione storica dedicata a Napoleone ed al maresciallo Massena ma realizzata esclusivamente con i mattoncini più famosi del mondo, i LEGO. Una tappa non prevista quando abbiamo pensato di passare il weekend sulla Costa Azzurra, ma ne è valsa davvero la pena.

Riproduzione con i mattonicini Lego della poltrona e della scrivania di Napoleone

Rappresentazione del campo di battaglia di Waterloo con i famosi mattoncini

Usciti da Ville Massena, ci avviamo a piedi verso il mare, prendendo Rue de Rivoli, al termine della quale raggiungiamo l’Hotel Le Negresco, la cui cupola è un vero e proprio punto di riferimento della città. Attraversiamo la Promenade des Anglais e ci avviamo a piedi lungo la passeggiata che costeggia il mare, in direzione della collina del castello. Giunti davanti al Palais de la Méditerranée, decidiamo di fare una veloce giocata ad una slot machine del casinò al suo interno. La fortuna non ci sorride, perciò riprendiamo il nostro cammino. Arrivati alla Plage des Plonchettes azzardiamo a mettere i piedi nel mare. Nonostante la splendida giornata l’acqua è ancora piuttosto fredda, ma la sensazione è comunque piacevole.

L’Hotel Le Negresco, con la sua inconfondibile cupola

La spiaggia des Plonchettes. Sullo sfondo la collina del castello.


E’ tempo di un aperitivo, che prendiamo in uno dei numerosi bar affacciati sul Quai des États-Unis. Mentre sorseggiamo il nostro Pastis, ecco che scocca mezzogiorno e, puntualmente, rimbomba il colpo di cannone. Attorno all’origine di questa tradizione è nata una vera e propria diatriba che non intendo approfondire qui. Per chi fosse interessato, ecco il link di una pagina web sull’argomento:

https://www.traveleat.it/2021/08/22/leggi-notizia/argomenti/eventi-26/articolo/nizza-le-due-versioni-della-storia-del-colpo-di-cannone-di-mezzogiorno.html

Decidiamo di non prendere l’ascensore per salire in cima alla collina del castello, ma di percorrere invece la strada che le si snoda attorno. Si rivela essere una scelta azzeccata perché, oltre a godere di una fantastica vista sul lungomare di Nizza dalla piazzetta del Cadran Solaire (una meridiana gigante posta a ridosso delle scogliere), ci conduce al porto passando dapprima davanti al monumento dedicato ai caduti di Nizza durante la Prima Guerra Mondiale e, successivamente, attraverso le bancarelle del marché au puces. Il cielo è sgombro di nuvole e i raggi di sole si fanno davvero sentire, nonostante sia appena iniziato il mese di marzo. Prima di intraprendere la salita verso la cima della collina, decidiamo quindi di prenderci una pausa per dissetarci e mangiare qualcosa di veloce. Anche qui non mancano i café ed i bistrot.

Il lungomare di Nizza, visto dalla piazzetta del Cadran Solaire

Il monumento ai caduti di Nizza nella Prima Guerra Mondiale

Il Marché au Puces

Una volta rifocillati ci avviamo lungo la strada che conduce verso la sommità della collina, ma dopo un centinaio di metri imbocchiamo un sentiero, in parte lastricato e in parte composto da scalinate, più tortuoso ma più diretto. Giunti alla sommità della collina, con i suoi 93 metri di quota, ci ritroviamo in un parco pieno di alberi di varie qualità, dai pini marittimi tipici della zona a delle palme da datteri. Ad attirare subito la nostra attenzione sono però i resti dell’antica cattedrale di Nizza, risalente al secolo XI, ed i bellissimi mosaici che compongono gli scaloni di uno dei viottoli lastricati che raggiungono la sommità e che sono opera dell’artista Honoré Gilly.

I resti dell’antica cattedrale di Nizza, sulla collina del castello

Guardandoci in giro non possiamo non chiederci “ma il castello dov’è?” In effetti del castello rimane veramente poco. Edificato all’inizio del secolo XI, esso era il cuore della città greca medievale di Nikaïa (l’antico nome di Nizza). Nei secoli successivi esso venne ampliato e fortificato (le sue mura erano alte ben otto metri). Passò di mano diverse volte, seguendo il destino della città.
Nel 1705, dopo sei mesi di assedio, le truppe francesi al comando del Duca de la Feuillade, sottoposero il castello, che era stato precedentemente conquistato dal Ducato di Savoia, a dei pesanti bombardamenti che durarono ben 54 giorni. Ridotto in macerie, venne quindi conquistato dalle truppe francesi ma, il 4 gennaio del 1706, Re Luigi XIV ordinò di raderlo completamente al suolo per dare un segnale esemplare ai Savoia in relazione al comportamento da tenere nei confronti della Francia.

Dalla collina si gode un panorama mozzafiato sulla città di Nizza. Ci si può muovere lungo la collina per godere delle differenti visuali. Quella sul lungomare lascia a bocca aperta, ma anche quella sulla Vieux Nice è davvero meravigliosa, soprattutto perché si può notare il netto confine tra la Nizza del Secolo XVIII e la Nizza moderna. Proprio accanto a quest’ultimo punto panoramico si trovano il cimitero del castello ed il cimitero ebraico.
A metà strada circa tra i due punti panoramici si trova la cascata del castello, alimentata dal canale della Vésubie, lo stesso acquedotto che assicura l’acqua potabile alla città di Nizza e che ha origine a Saint-Jean-la-Rivière, nelle Alpi Marittime.

Dalla collina del castello si gode di una splendida vista. Sopra la città di Nizza ed il suo lungomare. Sotto il porto.

Nonostante l’incantevole panorama, non possiamo rimanere lassù in eterno. Prendiamo la scalinata per scendere fino alla Vieux-Nice. Una volta giunti in basso camminiamo fino alla fermata del tram nei pressi del moderno teatro di Nizza, sulla Boulevard Jean Jaurès. Da li saliamo a bordo del mezzo pubblico che ci porta in stazione, percorrendo tutta la Avenue Jean Médicin, zona pedonale, vero centro dello shopping della città. Dalla stazione ci incamminiamo per raggiungere la Cattedrale di San Nicola in Avenue Nicolas II, chiesa russa ortodossa in stile bizantino, una delle più importanti fuori dalla Russia. Dopo averla visitata al suo interno, riprendiamo un autobus che ci riporta nella zona dell’appartamento. La stanchezza inizia a farsi sentire e prima di cena ci prendiamo un attimo di relax.

La splendida cattedrale ortodossa di San Nicola

Di cose da vedere a Nizza ce ne sarebbero ancora, come il museo di Chagal o il museo Matisse, ma il tempo a nostra disposizione è terminato. Il giorno dopo, non senza un certo rammarico, dobbiamo rientrare.


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